Finanziata dai Barbaro per celebrare i successi navali
Un capolavoro di arte barocca
L’incarico di costruire la chiesa di San Zobenigo, o Santa Maria del Giglio, venne affidato dalla famiglia Jubanico, di origini slave, nel IX secolo.
La facciata barocca venne invece finanziata dalla ricca famiglia Barbaro per celebrare i propri successi navali e diplomatici. E infatti Antonio Barbaro, capitano da mar, cioè condottiero, è rappresentato nella statua centrale nella parte alta della facciata, mentre la parte inferiore è riservata a quelle dei suoi quattro fratelli.
La chiesa viene detta del Giglio per il candore della sua facciata, un capolavoro di arte barocca realizzata da Giuseppe Sardi, che ricorda appunto il fiore simbolo di purezza e verginità. All’interno è presente una piccola collezione di oggetti liturgici e dipinti tra i quali una Sacra Famiglia attribuita a Pieter Paul Rubens e due tele degli Evangelisti realizzate da Jacopo Tintoretto.








