I colori nella pittura veneta
Luce-colore della scuola veneta
Tiziano, Giorgione, Tiepolo. Sono tre grandi pittori che hanno fatto non solo la storia di Venezia, ma una vera e propria storia dell’arte universale, in particolare del periodo rinascimentale.
Gli artisti locali, infatti, dal ‘500 iniziano a sfruttare la capacità di catturare la luce che muta, trasmigra e cambia di effetto, ricreando così l’effetto magico e vivo della luce naturale. Ci sono alcuni esempi pratici da non perdere.
Nel dipinto "Amor sacro e profano" di Tiziano si vedono delle vene blu in trasparenza sul volto della fanciulla. Il concetto del colore a Venezia, trova la sua apoteosi nella “Pietà”, l'ultima tela di Tiziano in cui ogni segno sulla tela ha un impatto profondo sui sensi dell’osservatore.
Nasce così il cosiddetto luce-colore della scuola veneta che avrà il suo ultimo momento di grande splendore nel‘700. Per percorrere questo itinerario è quindi immancabile una tappa in sei edifici religiosi a Venezia: San Marco, San Zaccaria, S.Giovanni in Bragora, I Frari, San Sebastiano, I Gesuati, oltre che alle Gallerie del’Accademia, il tempio della pittura veneziana dal ‘300 al ‘700.








